Se penso al Conero penso alla natura, al senso di libertà, allo sguardo che abbraccia in una volta sola il bosco ed il mare… poi penso anche alla sua storia millenaria, alle tracce che l’uomo ha lasciato migliaia di anni fa e a ciò che ancora rimane, ai miti e alle leggende che da queste tracce sono nati ed il fascino che suscitano in me ogni volta.
In questo senso uno degli elementi più interessanti è senza dubbio costituito dalle grotte Romane, qui presenti sin dal primo secolo a. C.
I blocchi da qui cavati sono stati utilizzati nella costruzione delle fondazioni dell’arco di Traiano, dell’anfiteatro romano e del Duomo di Ancona.
Entrando nella cava si possono subito riconoscere i segni degli scalpelli e dei picconi sulle sue pareti; essendo all’interno del Monte Conero la temperatura è maggiore rispetto a quella esterna e si percepisce parecchio il caldo dovuto all’umidità.Detriti ceramici rinvenuti all’interno dimostrerebbero anche che tale cava è precedente alla seconda metà del primo secolo a.C., e vi si riconoscono tre tecniche di scavo, corrispondenti a periodi diversi, di cui una molto antica.
Vi sono anche delle scritte realizzate con il minio e sono considerate di epoca imperiale romana e probabilmente indicano il destinatario dei blocchi di pietra; esistono anche iscrizioni molto più recenti, lasciate da partigiani che qui si rifugiavano durante la Seconda guerra mondiale.
Verso la parte terminale è presente anche una colonia di piccoli pipistrelli.
Una antica leggenda racconta che le grotte scavate dagli schiavi romani nascondessero un tesoro che nessuno ha mai cercato in quanto custodito dalle anime di tutti i cavapietre morti in quel luogo.
Una seconda leggenda parla di una brutale e sanguigna rivolta degli schiavi che portò alla morte ed alla sepoltura in quelle ”tombe” da loro scavate dei loro aguzzini.
La cava romana sotterranea infatti non è l’unica presente sul monte, anzi, le più evidenti, a cielo aperto, sono le più recenti come quella di Massignano, del Poggio e quelle attraversabili percorrendo lo Stradone di San Lorenzo.
Negli anni ’70 vene stabilita la chiusura e la proibizione di ogni attività di estrazione di pietra dal Conero, per motivi di rispetto paesaggistico ed ambientale.
Il sentiero è percorribile anche con bambini ed è adatto al #babywearing. Vi suggeriamo di arrivare al Belvedere Nord oppure a Pian grande per questo bellissimo panorama.
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